Conto corrente estero: dove conviene aprirlo?
Il numero persone interessate a intrattenere rapporti con banche oltre confine è in costante crescita. Tuttavia, bisogna sapere dove conviene aprire un conto corrente per poter approfittare di reali benefici. Quali sono i limiti? È legale? Si può avere un deposito in un altro Stato con la residenza in Italia? Questi sono alcuni quesiti che attanagliano coloro che desiderano trovare la giusta soluzione per assicurare e far crescere i propri fondi, anche per aprire una società e investire. Privati e imprenditori possono liberamente avere un conto corrente estero, ma devono dichiararlo al fisco, specialmente se la liquidità e i depositi amministrati ammontano ad almeno 15 mila euro. Affidare il proprio denaro a un istituto di credito posto in un altro Paese non esenta dal pagamento delle tasse, quindi bisogna comunque rispettare la normativa italiana. Va tenuto presente che oggi esiste lo scambio automatico di informazioni tra le autorità fiscali e si tratta di un accordo a cui hanno aderito quasi tutte le nazioni. Tale strumento è stato pensato per evitare che si possano commettere reati fiscali. Per effettuare il deposito ci sono procedure differenti a seconda del Paese e della banca che si sceglie per aprire un conto all’estero e versare i soldi.
Stati e condizioni
Sebbene le regole siano diverse per alcuni aspetti, in linea generale i sistemi bancari sono stati allineati a livello mondiale (approfondisci qui: https://danielepescaraconsultancy.com/conto-corrente-estero/). La burocrazia è molto spesso comune. Bisogna sempre produrre la documentazione necessaria ad attestare che chi vuole aprire un conto corrente all’estero sia una persona o una società reale e attiva. Vengono richiesti contratti d’affitto, documenti d’identità, polizze assicurative, estratti conto del Paese di residenza, visura camerale per le imprese e ulteriori atti per il medesimo scopo. Quali sono le nazioni in cui è più conveniente aprire il conto corrente estero e avere vantaggi? Ce ne sono diversi, ma è essenziale esaminare con attenzione le proposte. La Svizzera figura sempre tra le mete preferite, ma dal 2016 è sparito il segreto bancario, quindi non vi è alcuna segretezza sul rapporto intrattenuto con l’istituto di credito, che adotta la massima trasparenza verso le autorità italiane. Serbia e Brasile offrono interessi elevati, ma anche rischi. Uno tra questi è la totale mancanza di tutela del patrimonio. Anche il Regno Unito rappresenta una destinazione molto ambita per i capitali mondiali, ma chi desidera aprire un conto all’estero deve tenere conto della decisa flessione della sterlina. Tra gli Stati europei figura Malta, che fino al 2000 ha occupato una posizione di rilievo nella classifica dei Paesi in cui investire, ma negli ultimi anni è diventata un centro di riciclaggio del denaro. Le Isole Cayman assicurano procedure semplici, ma gli istituti di credito sono tutti nella black list internazionale. Le Bahamas hanno lo stesso problema, insieme a Seychelles, Isole Vergini e Andorra. Chi decide di aprire un conto corrente all’estero in questi Stati rischia di avere tantissimi controlli su tutte le transazioni effettuate.
Dubai
Un’altra soluzione, forse l’unica da consigliare per aprire un conto estero è l’emirato. Dubai è un paradiso fiscale a tutti gli effetti e i depositi non hanno rischi di sparire o essere confiscati. Vige l’accordo di scambio internazionale delle informazioni fiscali, ma si ha l’opportunità di prendere la residenza e quindi di beneficiare della massima riservatezza. La banca non comunica i dati dei correntisti residenti. Chi vuole avviare una società, oltre a non necessitare di un socio locale, può usufruire delle Free Zone e non pagare tasse. L’apertura di un conto corrente estero a Dubai garantisce numerosi vantaggi, non solo fiscali, ma anche relativi alle spese gestionali contenute. Con l’aiuto di un professionista, si possono avere conti correnti esteri in breve tempo e in modo perfettamente legale, sfruttando tutti i benefici.