Pianta di aloe in inverno: gli errori da evitare

La coltivazione della pianta di aloe vera viene presa sempre in considerazione anche in Europa, perché dalle foglie si ottiene un gel dalle proprietà incredibili. Inoltre, le donne risparmiano non pochi euro in quanto a prodotti di bellezza. Come segnalano numerosi produttori di aloe arborescens, la coltivazione di questa pianta, soprattutto se avviene nel contesto domestico e in piena stagione invernale è piena di insidie: possono sorgere, infatti, non poche difficoltà e la pianta di aloe rischia di marcire per via di errori, nel complesso, banali.
Pianta di aloe vera: attenzione alla semina
Idealmente, il mese idoneo alla semina della pianta di aloe vera è rappresentato dal mese di marzo. Le temperature, infatti, si attestano attorno ai 15 gradi centigradi. In questa fase è opportuno prestare attenzione all’occorrente: torba, ghiaia, terra da giardino vanno sapientemente dosate in parti uguali nell’apposito vaso in terracotta, al fine di agevolare la crescita della pianta. I semi vanno interrati e disposti a una decina di centimetri di distanza l’uno dall’altro.
Come comportarsi se acquisti una pianta di aloe vera già sviluppata?
A fronte dell’acquisto di piante già sviluppate, il discorso è diverso. Bisogna tenere conto di alcuni consigli: un terreno leggermente pendente è perfetto per piantarle, visto che il drenaggio dell’acqua avviene con estrema semplicità. Coloro che non riescono a rinunciare al vaso di terracotta, come nel caso delle operazioni di semina, farebbero bene a disporre uno strato di un paio di centimetri di ghiaia. La sua azione drenante è imprescindibile per la crescita sana della pianta e per la conseguente estrazione del gel dalle foglie dell’aloe vera, una volta che queste saranno sufficientemente carnose.
L’annaffiatura: gli errori da evitare
Nell’immaginario collettivo, erroneamente, si è soliti credere che tutte le piante vadano innaffiate con cura, altrimenti in termini di sviluppo potrebbero risentirne. L’aloe vera, in questo senso, si dimostra un’eccezione. Non bisogna innaffiarla spesso. Anzi, come Dr. Aloes e altri suggeriscono, che viene dato a chi acquista questa splendida pianta è quello di non innaffiarla per le prime due settimane, affinché le radici si consolidino. Con il loro sviluppo, l’annaffiatura ideale è di una volta ogni due settimane, preferibilmente a seguito del tramonto. Continuare a innaffiare la pianta di aloe vera è un errore da evitare, perché rischia di marcire.
Come mai la pianta di aloe vera va innaffiata così poco?
Il numero ultra ridotto di innaffiature è giustificato dal fatto che la pianta è costituita da oltre il 95% di acqua. A fronte di così abbondanti riserve idriche, non occorre esagerare con le innaffiature. Se la temperatura inizia poi a salire, le radici possono avere difficoltà a nutrirsi. Ecco perché, data la situazione critica, si può optare per un’innaffiatura a settimana.
E in inverno? Come puoi regolarti con le annaffiature?
A causa del gelo e delle piogge tipiche della stagione invernali, radici e foglie rischiano seriamente di marcire. Potrebbe perciò anche non essere necessario innaffiare le piante se ha piovuto molto. Per quanto riguarda i fertilizzanti ce ne sono in commercio alcuni utili che consentono alla pianta di aloe vera di reintegrare tutti quei nutrienti rimossi dalla pioggia.
Aloe vera: come proteggerla al meglio in inverno?
Gli ingenti quantitativi di acqua, tipici della stagione invernale, rischiano di essere deleteri per la salute della pianta di aloe vera. Vi sono probabilità che geli, vista anche la sua inadeguatezza nel tollerare i climi freddi. Ragion per cui, è il caso di posizionarla in posti dove vi sia sufficiente esposizione solare. Per difenderla dalle gelate, è sufficiente un apposito telo, realizzato in plastica trasparente.
Le radici della pianta vanno poi esaminate quanto meno mensilmente. A fronte di eventuale marcescenza, occorre procedere alla conseguente estirpazione. La tecnica più completa in assoluto verte sulla rimozione temporanea della pianta di aloe vera dal terreno o dal vaso: in tre giorni, in genere, le radici si asciugano e si può procedere a interrare nuovamente la pianta.